Il framing di Biden, Game Plan n.1
Il marketing politico è diventato uno strumento fondamentale per contrastare la crescente instabilità dei governi in un’arena politica altamente competitiva ed esposta a continue incursioni da parte dei news media o degli avversari politici attraverso social media e altri canali diretti. Un’arena che dapprima richiede di essere popolari per vincere le elezioni, poi mette a dura prova la popolarità nel tentativo di realizzare le promesse elettorali.
In questo contesto la tecnica del framing è diventata fondamentale per dare una interpretazione di una tematica o di una proposta e conquistare il consenso.
Attraverso i frame viene presentata agli elettori la posta in gioco e questa può modificare la predisposizione degli elettori a votare per un candidato rispetto ad un altro. I frame definiscono i problemi, propongono giudizi morali e suggeriscono soluzione.
Con l’annuncio della propria ricandidatura (Let’s Finish the Job) e con il primo spot televisivo due giorni dopo (Flag), Joe Biden ha mostrato di aver individuato una strada verso la vittoria che riprende il concetto di “battaglia per l’anima del Paese” di quattro anni fa e lo amplia attraverso il tentativo di portare nel suo campo il frame “libertà” (freedom) tipicamente repubblicano.
Nello spot vengono citati aborto, censura dei libri, immagini del 6 gennaio, ma il punto più importante è la volontà di portare la difesa della libertà nel campo dei valori progressisti.
Il video di annuncio della candidatura inizia con queste parole:
“La libertà, la libertà personale, è fondamentale per definire chi siamo come Americani. Non c’è nulla di più importante. Nulla di più sacro. Questo è stato il mio impegno nel primo mandato, battermi per la nostra democrazia”.
Nello spot Biden sostiene che:
“la libertà è più di un valore. E’ ciò che siamo. E’ stato il compito del mio mandato: proteggere i tuoi diritti. Lasciare più denaro nelle tue tasche. Abbassare i costi. Ma i repubblicani estremisti (MAGA Republicans) si stanno schierando per portare indietro questi progressi. Possiamo fermarli se lo facciamo insieme”.
Nel 2008 George Lakoff, in un libro dal titolo “La libertà di chi?”, aveva evidenziato che:
“la libertà definisce cosa sia l’America e oggi corriamo il rischio che ci venga rubata. La destra radicale sta procedendo a ridefinirne lo stesso concetto. Perdere la libertà è una cosa terribile, ma perdere il concetto di libertà è ancora peggio”.
Biden sembra aver deciso di partire proprio da quanto aveva scritto Lakoff. Obiettivo del presidente in carica è di vincere attraverso la battaglia sui valori e non sulle singole politiche. Ed il valore che ha scelto non solo è il più importante per gli elettori Repubblicani e per gli elettori indipendenti che sono il segmento elettorale più numeroso, ma è il valore fondante degli Stati Uniti.
Ora vediamo quale sarà il framing messo in campo dallo sfidante repubblicano. La lunga sfida è cominciata.