Ieri sera ho parlato ad Effetto Notte dello scontro tra Trump e Musk. Superando le considerazioni psicologiche bisogna capire gli interessi di potere ed economici in gioco.
In una escalation, o in una rivalità che permane, chi può fare maggiormente male all’altro?
Entrambi hanno potere, mezzi di comunicazione, molto denaro ed una certa propensione a colpire sotto la cintura.
E’ stato Musk a decidere di andarsene o Trump ad invitarlo alle dimissioni vista l’elevata impopolarità di Musk e delle attività portate avanti dal DOGE?.
L’invito alle dimissioni potrebbe giustificare la reazione di Musk che a prima vista sembra essere di rabbia e frustrazione rispetto all’andamento della sua esperienza politica. Detto questo è difficile pensare che Musk possa rinunciare alla politica vista l’importanza che quest’ultima riveste per le sue attività imprenditoriale.
Devono affrontare due minacce nel breve/medio periodo: per Trump gli elettori con il rischio di una sconfitta nelle elezioni di di Mid Term e di diventare una “anatra azzoppata” ed una parte di parlamentari repubblicani che non approvano l’aumento del deficit e altre scelte oltre a temere per il loro seggio; nel caso di Musk i propri azionisti e la perdita di importanti contratti governativi (oltre a cambi delle regole del gioco) che possano mettere in difficolta le sue aziende.
Due aspetti sono da tenere d’occhio nei prossimi mesi: il sostegno da parte di Musk a candidati alternativi ai trumpiani e la reazione delle big tech. Queste ultime hanno appoggiato Trump in cambio di una protezione politica a partire dalle sanzioni e dalle attività regolatorie dell’Unione Europea.
Potete ascoltare qui la puntata di Effetto Notte, mi trovate dal minuto 21: Puntata Effetto Notte